Feto morto in grembo, il ministro Speranza invia gli ispettori all’ospedale di Vibo

speranza ministro saluteIl ministro della Salute Roberto Speranza "ha immediatamente predisposto l'invio di un'ispezione nell'ospedale di Vibo Valentia in seguito al decesso del feto in grembo a una donna di 32 anni". Lo comunica il ministero della Salute.

La donna di Cessaniti (VV) ha perso la bimba che portava in grembo dopo essere stata rimandata a casa dai medici, in quanto non c'erano anestesisti per un parto cesareo.
La paziente, il 26 settembre scorso, secondo la versione fornita dai familiari della donna, si era sottoposta a un controllo in ospedale e le condizioni della bimba erano state giudicate normali.

Alla gestante sarebbe stato detto, quindi, che a giorni sarebbe stata chiamata per effettuare il cesareo.

Tuttavia fino a ieri mattina lei non ha avuto notizia e pertanto ieri, insieme al marito, si e' recata in ospedale per chiedere spiegazioni sui motivi del ritardo dell'intervento. A quel punto alla coppia sarebbe stato evidenziata l'impossibilita' di procedere quel giorno al parto cesareo per l'assenza di anestesisti e di tornare l'indomani, cioe' oggi. Stamani la 32enne, accompagnata dal coniuge, si e' quindi recata in ospedale e dopo aver eseguito il tracciato ha appreso il decesso del feto. Situazione che ha provocato la reazione del marito, che e' andato in escandescenza mandando in frantumi, con un pugno, la vetrata della porta d'ingresso del reparto.

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L'Azienda sanitaria di Vibo Valentia, su disposizione del direttore generale, Elisabetta Tripodi, ha disposto un'ispezione interna sulla vicenda del Feto morto. In un comunicato in cui ripercorre la vicenda, l'Asp riferisce che "la signora G.M.A., di 32 anni, il 26 settembre, essendo alla 37/ma settimana di gravidanza, si e' presentata nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del Presidio Ospedaliero di Vibo Valentia per i previsti accertamenti sanitari". "In tale circostanza la paziente, oltre alla visita preventiva, veniva sottoposta agli esami di laboratorio e strumentali (prelievo del sangue, ecografia, flussimetria, elettrocardiogramma, etc.) - continua il comunicato - Non emergendo problemi a carico del Feto e della stessa paziente, quest'ultima e' stata rinviata al proprio domicilio non prima di concordare con i sanitari un ricovero programmato per il 10 ottobre (39 settimana di gravidanza) al fine di procedere con il parto cesareo. Alle 10,21 di oggi la signora e' stata sottoposta ad ulteriori controlli, dai quali purtroppo e' emersa la presenza di un Feto premorto".

Il Direttore generale Tripodi, riferisce ancora il comunicato dell'Asp, "nell'esprimere particolare vicinanza alla signora G.M.A. e ai familiari per quanto accaduto, ha immediatamente disposto, nel rispetto della tutela della professionalita' degli operatori dell'Asp, un'inchiesta interna volta ad accertare i fatti avvenuti, riservandosi di adottare i dovuti provvedimenti nel caso in cui dovessero scaturire specifiche responsabilita'".