Processo a Lucano, le accuse della Guardia di Finanza sui fondi dell'accoglienza: "Utilizzati per pagare concerti e ristrutturare case dove ospitare i suoi amici"

lucano4di Mariateresa Ripolo - Sono molte le intercettazioni che, secondo l'accusa, proverebbero la malafede di Mimmo Lucano nella gestione dell'accoglienza. Quel modello d'integrazione divenuto famoso in tutto il mondo, viene oggi scalfito da indagini che si basano essenzialmente su ricostruzioni basate sulle conversazioni tra Lucano e i suoi collaboratori, amici e conoscenti. E nel raccontare questo, è un fiume in piena Nicola Sportelli, colonnello della Guardia di Finanza, che nel corso dell'ultima udienza del processo "Xenia" si è soffermato sulle somme di denaro utilizzate per il finanziamento di eventi organizzati dall'ex sindaco Mimmo Lucano a Riace.

Quanto emerso è la ricostruzione fornita dai finanzieri circa quanto accadeva nell'ex paese simbolo dell'accoglienza durante l'organizzazione di eventi come il Riace Film Festival e la festa dei santi Cosma e Damiano. Diverse le intercettazioni telefoniche e ambientali che Sportelli utilizza a supporto dell'accusa che ipotizza il reato di peculato. Secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza, infatti, Lucano avrebbe utilizzato ingenti somme di denaro, provenienti dai progetti dello Sprar, per fini diversi dall'accoglienza.

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Le case messe a disposizione per ospitare «gli amici di Lucano». Così il finanziere definisce le persone che ricevevano ospitalità nelle abitazioni sistemate e arredate con i soldi dello Sprar che a Riace avrebbero dovuto accogliere i migranti. Strutture che, secondo, l'accusa, sarebbero state sistemate e interamente arredate con soldi che sarebbero dovuti andare ai migranti. «Anche in occasione della manifestazione in sostegno di Lucano - afferma il finanziere - organizzata a metà ottobre 2017, molte persone sono state ospitate lì».

Elettrodomestici tra cui frigoriferi e ventilatori, asciugamani, tovaglie, lenzuola: tutto utilizzato per arredare le case in questione, e acquistato con denaro che era destinato per garantire l'accoglienza. Molti di questi oggetti sono poi stati ritrovati nelle abitazioni dei migranti ma, ha specificato Sportelli, «sarebbero stati destinati a loro solo in un secondo momento».

«I fondi utilizzati per feste e concerti». Le indagini della Guardia di Finanza si sono concentrate sugli anni 2015 e 2017. In particolar modo, secondo l'accusa le spese sostenute da Lucano per gli eventi nell'anno 2017 ammonterebbero a 50 mila euro. Il doppio durante il 2015: di 100 mila euro, 45 mila sarebbero stati utilizzati per pagare il cantante Roberto Vecchioni che si è esibito, durante quell'anno, a Riace in occasione della festa dei santi Cosma e Damiano. Fa riferimento a questo lo stesso Lucano che nel corso di un'intercettazione afferma: "Ho fatto la festa di san Cosma e Damiano e mi sono mangiato 100 mila euro, solo Roberto Vecchioni è costato 45 mila euro". Pagamento di cui, tuttavia, i finanzieri non avrebbero trovato traccia, e concerto che risulterebbe addirittura annullato.

Somme esorbitanti (50 e 100 mila euro) per un paesino piccolo come Riace, «somme di denaro disponibili in quanto provenienti dai progetti per gli immigrati». «Un uso improprio dei fondi», secondo l'accusa che precisa: «è previsto che vengano fatte manifestazioni a favore degli immigrati, ma in questo caso non è mai arrivata l'autorizzazione dello Sprar».