Operazione "Buon vento Genovese": sequestrate auto 'ndrina Alvaro, denunciato uomo coinvolto in inchiesta omicidio Fortugno per percezione indebita reddito di cittadinanza

Guardia Finanza 18 marzoE' una diretta conseguenza dell'operazione "Buon Vento Genovese", conclusasi, lo scorso luglio, con la cattura di 3 cittadini italiani per traffico internazionale di cocaina dal Sudamerica, con le aggravanti mafiosa, della ingente quantità e della transnazionalità, il provvedimento di sequestro disposto oggi dai finanzieri del comando provinciale di Genova che hanno messo sotto sigilli tre autovetture, due delle quali intestate ad A.A., classe 1980, elemento di vertice della cosca di 'ndrangheta Alvaro di Sinopoli (RC).

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Si tratta di un sequestro preventivo finalizzato alla 'confisca per sproporzione', che consente all'autorita' giudiziaria di sottrarre a soggetti indagati per reati gravi beni e utilita' non congrui rispetto ai redditi dichiarati. La terza auto, invece, risultata intestata a un prestanome, e' stata oggetto di un sequestro preventivo finalizzato alla 'confisca ordinaria', trattandosi di un mezzo utilizzato dall'organizzazione criminale per commettere i traffici illeciti: al suo interno, infatti, e' stato trovato un doppiofondo, occultato dalla moquette e dal poggiapiedi, che avrebbe potuto contenere una pistola.

Con la stessa operazione il calabrese Filippo Ierino', gia' condannato dal tribunale di Locri per falsa testimonianza nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di Francesco Fortugno, il vice presidente del consiglio regionale della Calabria trucidato a colpi di pistola il 16 ottobre 2005 a Locri, è stato denunciato perché percepiva illecitamente il reddito di cittadinanza.

Ierino' era proprietario di una villetta a Gioiosa Jonica (Reggio Calabria) appena ristrutturata. E' stato denunciato perche' avrebbe percepito indebitamente 500 euro di assegno.

L'operazione di luglio aveva portato al sequestro di 368 chili di cocaina, sequestro effettuato a Bogota', che avrebbe fruttato sul mercato italiano circa 100 milioni. All'indagine avevano collaborato la Dea statunitense e la polizia francese, spagnola e colombiana.