Mimmo Lucano: "Governo, Salvini tiranno. Bene intesa Pd-M5S". E rivela: "Vado a Catanzaro a trovare mio padre"

lucano procura1"Non sono un politologo ma credo che l'accordo tra Pd e M5s doveva essere fatto gia' all'indomani del 4 marzo 2018 quando, pero', Renzi non volle, lasciando via libera a Salvini, che ha raddoppiato i consensi diventando la voce piu' autorevole del Governo. Ma come tutti i tiranni, convinti che il loro impero non avra' mai fine, Salvini ha forzato la mano per poi quasi implorare un ritorno all'indietro perche' consapevole che potrebbe non contare piu' nulla. E questo, secondo me, e' positivo". E' quanto afferma Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, coinvolto nell'inchiesta giudiziaria "Xenia" condotta dalla Procura di Locri su ipotesi di irregolarità nella gestione dei migranti, riguardo alla situazione politica italiana.

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Lucano, per il quale permane il divieto di dimora a Riace, ha aggiunto: "Un'intesa come quella che pare profilarsi potrebbe essere una prima risposta, ma poi bisogna considerare anche la sostanza degli accordi e sapere quali sono gli obiettivi programmatici. Altrimenti non serve a nulla".

"Non so - ha aggiunto - quale possa essere la soluzione. L'unica cosa che mi preme e' porre fine a questa deriva di disumanita', di odio, di discriminazione. Questo aggredire la Costituzione italiana che per me, quando ero sindaco, e' stata la bussola soprattutto quando si fa riferimento al concetto di uguaglianza. Dire prima gli italiani ha generato un atteggiamento che pone i presupposti per un arretramento della civilta' e mina alla base il concetto di uguaglianza. Non e' accettabile considerare una differenza tra le persone. Non e' dignitoso. Io non posso venire prima o dopo di nessuno".

E attacca, ancora, il leader della Lega.

"E' stata davvero preoccupante la deriva autoritaria maturata nell'ultimo anno con un ministro Salvini che, nel Governo, pensava di avere il dominio e che ci ha fatto ricordare le dittature latino-americane in cui i colonnelli avevano assunto il comando e privavano del senso della liberta'".

"Basta guardare dove Salvini andava per parlare - ha aggiunto Lucano - e dove portava un clima di disordine e quasi di guerriglia urbana. E' necessario fare in modo che possa tornare la serenita' e che il nostro Paese sia un luogo dove si creano speranze e non il contrario. E' stato un anno da dimenticare e credo non ci siano precedenti nella storia repubblicana di un ministro che ha agito con tanto disprezzo e accanimento verso la sofferenza umana. Non solo nel caso Open Arms ma anche per la Diciotti e altre situazioni in cui sono state sequestrate navi con donne e bambini in fuga dai drammi dell'umanita'".

Un passaggio anche sulle recenti polemiche sui simboli religiosi e sull'uso strumentale che si fa in politica. "Quello che abbiamo vissuto e' evidente che va contro i valori del Cristianesimo ed e' un'offesa a Dio, al di la' di questa falsa retorica della simbologia di avere nelle mani il Rosario. Quelli sono atteggiamenti che anche i capimafia ostentano, soprattutto quando ci sono forme di ossequio proprio perche' loro intendono avere una priorita'".

"Il messaggio del Cristianesimo come ci ricorda il sacrificio di don Pino Puglisi, parroco del quartiere Brancaccio ucciso dalla mafia a Palermo - ha aggiunto Lucano - e' per gli ultimi. Per loro Cristo e' venuto sulla terra. Se poi questo messaggio e' utopia sociale e riscatto per le persone che sono gli scarti dell'umanita', come gli immigrati, l'orizzonte e' unico. A questo proposito - ha concluso l'ex sindaco di Riace - come dice Papa Francesco: quando si alzano le barriere e ci sono i muri non si possono vedere gli orizzonti. E tutta la vita diventa come una prigione".

Il nome di Mimmo Lucano è stato al centro delle cronache, nei giorni scorsi, anche e soprattutto per il divieto di ritorno a Riace a visitare il padre ammalato.

Ai colleghi dell'AdnKronos, in una intervista, lo stesso ex Sindaco ha oggi rivelato: "Sto per andare a trovare mio padre in ospedale. Lui aspetta sempre una qualche notizia, è come si volesse liberare... nell'ultimo anno ha voluto puntualmente sapere ogni cosa di me, della mia vicenda. Quando tornerà a Riace? Non ci voglio nemmeno pensare. Non chiedo nulla, voglio solo giustizia".