Quello che le donne non dicono

violenzagenere160319di Fulvio D'Ascola* - Tutto quello che le donne non dicono nei silenzi, di sentimenti e di penombre nelle stanza chiuse. Tutto quello che gli uomini dicono, con parole, con gesti, con veemenza nelle reazioni di disregolate emozioni. Tutte le immagini che scorrono, sugli schermi e sui display, tutto il sangue ed i corpi martoriati a cui abituarsi diventa il peggiore antidoto della paura. Il tempo che scorre, ascoltando le parole di una donna che parla alla gente, nella bellezza del guardarsi accanto e nel leggere negli occhi di chi sta vicino partecipazione e scorrere di lacrime di commozione.

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Forse è troppo poco per ribaltare un mondo di nullità represse, un mondo in cui esiste il senso del "possesso" del corpo e dell'anima della donna che "è mia", "soltanto mia", "niente altro che mia ", che trasforma l'uomo in deviante sentimento che sobbalza dalla tenerezza iniziale di un rapporto affettivo, nell'escalation di violenze fino ad arrivare alla morte. Scaviamo nelle viscere della viltà, del non accettare un rapporto che si chiude, per annaspare nella logica della comprensione del primo colpo sul viso, dell'abbraccio successivo e delle parole "Scusa ma ti amo ,oggi sono nervoso, cerca di capirmi". Inizia così una delle tante storie, cadenzata da un mondo che gira intorno, di pareti che dividono stanze, di urla e rincorse, di scale scese in fretta, di corpi distesi in laghi di sangue o di volti sfregiati. Immagini forti di donne che sono la scia della sensibilità da seguire e non perseguire. Dalle scale di un teatro in una città del sud, le donne parlano e gli uomini ascoltano, le donne coinvolgono e sono vicine ad altre donne con il corpo bruciato da un gesto brutale. Sono tante le assenze, bastano poche parole scritte per generare il silenzio dei pensieri e per ascoltare tutto quello che le donne non dicono.......

* Sociologo della musica e della comunicazione, sociologo urbano e rurale. Cultural planner, direttore artistico