Il rampollo dei De Stefano tra affari e bella vita a Milano

silvia-provvedi-e-giorgio-de-stefanodi Claudio Cordova - Su Facebook non esiste. E il profilo Instagram è blindatissimo: pochissimi followers. Tra questi, un noto architetto modaiolo, reuccio della movida reggina, che una decina d'anni fa in un dj set aizzava la folla in favore del proprio padrone-imprenditore arrestato per 'ndrangheta. Giorgio Condello Sibio, conosciuto a Reggio Calabria come "Giorgetto" ha capito ben presto che il cognome De Stefano, forse, può essere un biglietto da visita, un brand, più interessante.

Da tempo, infatti, è stato correttamente riconosciuto dalla famiglia De Stefano.

LA PUPA

Il suo nome è balzato alle cronache dei giornali scandalistici alcuni giorni fa per una relazione con la showgirl Silvia Provvedi, ex del paparazzo pregiudicato Fabrizio Corona ed ex partecipante del Grande Fratello Vip. Proprio nella "Casa", la Provvedi lo ha nominato più volte: "Malefix" altri non sarebbe se non Giorgetto. Foto? Neanche a parlarne. L'unica che circola ritrae i due, avvolti in abbigliamento arabeggiante, dove Giorgetto sfoggia solo il proprio sguardo. Curiosa la descrizione che ne danno i giornali scandalistici: "Imprenditore di origini calabresi, membro di una famiglia molto importante".

La "famiglia importante" sarebbe proprio quella dei De Stefano, potentissimo clan del quartiere Archi di Reggio Calabria, la cosca che più di tutte avrebbe modernizzato la 'ndrangheta, anche attraverso l'infiltrazione del Nord. Giorgetto Condello Sibio, infatti, è il figlio naturale di don Paolino De Stefano, assassinato nel 1985 agli albori della seconda guerra di 'ndrangheta. La madre di Giorgetto, Carmelina Condello Sibio, sarebbe stata l'amante di don Paolino, da cui avrebbe avuto tre figli.

GLI ANNI REGGINI

E' quindi fratellastro dei più noti Carmine, Dimitri, ma, soprattutto, di quel Peppe De Stefano considerato al vertice dell'ala militare della 'ndrangheta. Quando Peppe De Stefano fu arrestato dalla Squadra Mobile, fuori dalla Questura a mandare baci c'era il giovane Ivan Valentino Nava, successivamente condannato per appartenenza alla cosca Serraino e per l'incendio dell'auto del giornalista Antonino Monteleone. Proprio con Nava, Giorgetto avrebbe intrattenuto un rapporto di amicizia piuttosto stretto negli anni reggini: "Ivan Nava frequentava anche altri soggetti, tra i quali Giorgetto De Stefano: ricordo di aver visto in numerose occasioni i due insieme" ha raccontato alcuni anni fa il collaboratore di giustizia Carlo Mesiano. Lo stesso pentito, nel corso del maxiprocesso "Meta" ha riferito del ruolo che il giovane avrebbe avuto nella riscossione del pizzo, soprattutto per quanto concerne i lavori nel centro cittadino, da sempre appannaggio della cosca De Stefano: 3000 euro per un lavoro privato nella centralissima via Del Torrione.

Gli anni reggini, però, sono lontani.

In riva allo Stretto, Giorgetto aveva iniziato a essere troppo esposto, per via della propria esuberanza, ma anche per via delle frequentazioni con le "teste calde" come Ivan Nava, appunto. Alla 'ndrangheta non piace l'ostentazione, almeno non sul territorio d'appartenenza. Molto più utile la strategia della sommersione. E così, la decisione di delocalizzare: e Milano, da sempre, per i De Stefano è una seconda casa. Giorgetto si sposta nel capoluogo lombardo proprio negli anni della massima espansione affaristica di Paolo Martino, cugino dei De Stefano, coinvolto nell'inchiesta "Caposaldo", in cui emergeranno proprio i rapporti con il casato di Archi.

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LA MILANO DA BERE

Martino viene indicato dai collaboratori di giustizia come uomo forte a Milano già negli anni '90, capace di far fare alla 'ndrangheta il salto di qualità, soprattutto sotto il profilo imprenditoriale. Negli anni 2000, torna prepotentemente alla ribalta sotto altra veste. Sarebbe lui, infatti, il contatto tra la Giunta Comunale di Reggio Calabria, del sindaco Giuseppe Scopelliti, e l'impresario dei vip, Lele Mora: il Comune del sindaco Scopelliti, infatti, spenderà oltre 100mila euro per la realizzazione della "Notte Bianca" in riva allo Stretto. All'impresario delle star, Scopelliti sarebbe arrivato proprio tramite il cugino dei De Stefano.

Avrà fatto in tempo a muoversi sotto l'ala di Paolo Martino, prima dell'arresto di quest'ultimo? Non è dato sapere. Quel che è certo, però, è il successo che Giorgetto De Stefano sta avendo nel mondo del jet set milanese. Prima ancora della relazione con Silvia Provvedi, il giovane venuto da Reggio Calabria avrebbe avuto una storia con la pallavolista Veronica Angeloni, che, come la Provvedi, ha partecipato al "Grande Fratello Vip". Ora Giorgetto gestisce un lussuoso locale situato ai Bastioni di Porta Volta: "Oro Restaurant", molto spesso frequentato da personaggi del mondo dello spettacolo, ma anche dai calciatori. "Oro" si estende per circa 300 metri quadrati con cinque sale. Un locale ispirato al lusso, incentrato sulla cucina fusion con il mondo orientale: per partecipare al Capodanno 2019 appena trascorso un cliente avrebbe dovuto sborsare 150 euro.