Classifica qualità della vita del Sole24Ore, Abramo: “Provincia di Catanzaro in lenta ma costante risalita”

"La classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane certifica la concretezza del percorso di crescita di Catanzaro e del suo territorio". È il commento del sindaco e presidente della Provincia, Sergio Abramo.
"Guadagnare tre posizioni in base all'ampia fascia di ben 90 indicatori analizzati dal quotidiano di Confindustria, e vedere riconosciuto ancora una volta il primato all'interno della regione, vuol dire che il lavoro svolto in questi anni sta portando frutti positivi che ripagano l'impegno messo in campo", ha aggiunto Abramo. "Catanzaro, in quanto capoluogo, è stata il traino dell'intero territorio provinciale e ha dimostrato di saper assolvere in pieno le funzioni di guida, politica e amministrativa, che le sono proprie".

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"In particolare – ha proseguito il sindaco e presidente - la 57esima posizione raggiunta da Catanzaro e provincia nella graduatoria specifica di "Ambiente e servizi", dunque a metà classifica e nettamente al di sopra di quasi tutte le altre province meridionali, testimonia la bontà degli interventi realizzati sul fronte della tutela dell'ambiente e della capacità generale, attraverso il primo Ato costituito e attivato in Calabria, di individuare una strategia di autonomia territoriale che è la sola strada percorribile per evitare, se solo il sistema regionale fosse parimenti autosufficiente, situazioni d'emergenza. Proprio sui rifiuti Catanzaro, secondo quanto cristallizzato dagli ultimi dati Ispra riferiti a tutto il 2018, ha visto riconosciuti i propri sforzi in materia di raccolta differenziata, pari al 66,3% nei dodici mesi precedenti, ed è soprattutto in linea con il costo della Tari, la tariffa sui rifiuti, delle città e delle province del nord: la media di 153,16 euro per contribuente è la più bassa della Calabria".
"È chiaro che il divario fra le province meridionali e quelle settentrionali è sempre molto ampio: da questo punto di vista ritengo sia il gap economico, e le contestuali possibilità di investimento, a riflettersi a cascata su tutti gli altri valori e a rappresentare il principale discrimine. È su questo fronte che bisogna intervenire – ha concluso Abramo – per ridurre questa distanza e aumentare, passo dopo passo, la qualità della vita qui al sud".