Codacons: “I commissari accertano il dissesto dell’Asp di Catanzaro, ma i responsabili restano al loro posto”

Sembra impossibile salvare l'Asp di Catanzaro. Si sono dovuti arrendere anche i Commissari che – si legge una nota del Codacons – hanno preso atto di una situazione debitoria impressionante. Con deliberazione nr. 1188, pubblicata ieri, viene chiesto al Commissario ad acta di attivare la procedura di dissesto per l'Asp, dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Nell'atto in cui motivano la proposta di dissesto, i Commissari parlano di "gravi e reiterate irregolarità nella gestione dei bilanci", di "sussistenza di procedure irregolari", specie per quanto concerne l'acquisto di beni e servizi e per gli interventi di manutenzione e di "rilevanti irregolarità di gestione". Debiti scaduti per mezzo miliardo ed una gestione che definire allegra appare un eufemismo. Un disavanzo più che quintuplicato rispetto al 2014 senza un solo manager sia stato allontanato per "manifesta incapacità".

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"Per renderci conto del disastro - sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons - basta analizzare la spesa per gli interventi di "Manutenzione e riparazione", che è schizzata da 58mila euro del 2016 fino a raggiungere 784.513,00 euro nell'anno successivo. Un aumento di oltre il 1350 %! Una "manifesta e reiterata incapacità di gestione" che ha portato l'Azienda in una "condizione debitoria non più fronteggiatile" che ben si coniuga con le accertate forme di infiltrazione e condizionamento della criminalità organizzata.
Dichiarare il "dissesto" è un atto dovuto per cercare di "ripristinare la legalità" palesemente violata e per evitare ulteriori penalizzanti aggravi debitori e rilessi sulla collettività in termini di assistenza ai malati. Una situazione, insomma, terrificante. Eppure - incalza Di Lieto - gli autori di questo disastro sono tutti al loro posto e, anzi, sembra stiano "aiutando" commissari. Nessuna meraviglia, è storia nota. La sanità è sempre stata usata per piazzare amici, amici degli amici e teste di legno, buoni solo a raccattare voti. E i risultati sono evidenti. I vertici di queste Asp non sono certo stati nominati dai marziani ma sono sempre state una stretta prerogativa di nostri valenti Governatori. Ora, considerato che, a tutt'oggi, abbiamo il primato delle Asp sciolte per mafia e per quelle in dissesto ...ci auguriamo che il prossimo Governatore prometta solennemente, se ha davvero a cuore le sorti dei malati calabresi, di non occuparsi mai più di sanità".