Regionali, Tansi: “Un nostro sondaggio ci dà fra il 28 e il 32%, adesso via a Comitati e programmi. Per liberare la Calabria, comprimiamo la burocrazia”

tansi carlo2di Mario Meliadò - Quale la situazione politica in vista delle Regionali calabresi, nell'afa di uno dei mesi d'agosto politicamente più intensi e appassionati degli ultimi 10-15 anni? Vediamo.

CARLO TANSI

Partita tutta peculiare quella giocata dal geologo Carlo Tansi, già a capo della Protezione civile calabrese che si candida alla guida della Regione in chiave autonoma. Noi del dispaccio.it lo abbiamo sentito...

Tansi, ma è davvero confermata la sua candidatura?

«Confermatissima. E l'entusiasmo attorno al mio impegno cresce. Non sto a dirle delle centinaia di messaggi privati che ricevo quotidianamente, ma i miei sostenitori sono ormai un piccolo esercito: oltre 50mila persone, considerando i follower dei miei social».

Un sostegno virtuale importante. E il sostegno "reale"?

«Guardi, un gruppo di giovanissimi ricercatori ha prodotto un sondaggio d'opinione. E considerando la sola fiducia ispirata dalla persona, da ciò che ha fatto e che rappresenta, ha risposto che mi voterebbe un campione che oscilla tra un minimo del 28% e un massimo del 32%: un dato forse poco consolidato, ma estremamente significativo. Del resto, noi ci rivolgiamo a tutti, sì, ma in maniera precipua a quello che è il primo partito in Calabria: il partito dell'astensionismo. Alle ultime elezioni, s'è astenuto il 57% del corpo elettorale, cioè 855mila elettori calabresi su un totale di circa un milione e mezzo di persone: ecco, noi ricerchiamo in maniera particolare il suffragio di chi, invece, non vota da anni e magari avrà fiducia in noi».

Quindi, anche andasse male la partita per diventare Presidente, in Consiglio regionale stando ai suoi dati ci entrerebbe comunque, superando l'8% di sbarramento...

«Certo, ma che c'entra? Io la battaglia mica la faccio per un posticino in Consiglio regionale... Occorre stravolgere la Regione. E per cambiare alla radice questo "mammut" la ricetta è combattere la malaburocrazia, ad esempio riducendo in maniera consona il numero di Dipartimenti e Unità organizzative autonome, che sono il doppio rispetto a Regioni come la Lombardia, dove gli abitanti però sono dieci milioni, non meno di due come in Calabria. Ma attenzione: la lotta per comprimere la burocrazia non è un fine, ma uno strumento per perseguire gli obiettivi che sono diritti basilari come il diritto al lavoro, alla salute, alla mobilità».

Altri obiettivi di fondo?

«Trovo importante incentivare l'agricoltura, settore trainante dell'economia calabrese. E certamente bisogna perseguire in maniera decisiva la meritocrazia. In tutti i casi, entro il 22 di questo mese attiveremo il portale carlotansipresidente.it e daremo il via alla nascita dei Comitati sul territorio. Entro fine agosto, invece, lanceremo il nostro Manifesto programmatico: pochi punti, chiari e soprattutto realizzabili, per un programma schematico e sintetico».

A proposito di cose concretamente realizzabili: ma su scala aggregata, quali collettività supporteranno a viso aperto la sua candidatura? Al suo fianco di partiti, movimenti, associazioni ce ne sono?

«Non avremo con noi forze politiche di sorta, anche se io ho avviato contatti con tutti i partiti, tranne quelli di chiaramente di estrema Destra, a iniziare dalla Lega. Simultaneamente al lancio del Manifesto programmatico sveleremo invece i nomi di associazioni e realtà civiche che supportano la nostra battaglia. E anche di alcuni personaggi simbolici, davvero significativi per la Calabria che sono con noi: non sono grandi elettori o portatori di consensi a valanga, eh, però sono risorse calabresi preziose».

Curiosità: ma dal suo punto di vista, se la crisi di Governo sfociasse in Politiche anticipate per voi sarebbe un vantaggio o un danno? E Cinquestelle: voi "pescate" nell'elettorato del movimento (e viceversa)?

«Sa, questo tipo di scenario è irrilevante ai fini della nostra battaglia. Non ci cambia niente, la nostra è un'altra partita, così come la nostra vicenda e quella pentastellata differiscono di gran lunga: ripeto, noi ci rivolgiamo all'intero corpo elettorale, ma il nostro elettore-tipo non è certamente quello che oggi vota Cinquestelle».

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FORUM RIFORMISTA CALABRIA

Sotto l'impulso del neosindaco di Bova Marina, già parlamentare (e vice-Chiaravalloti nei primi anni Duemila) Saverio Zavettieri, dall'aprile scorso alla guida del Forum riformista Calabria già guidato dall'ex senatore Cesare Marini, l'attività politica del Forum si sta intensificando allo scopo d'incidere anche sul versante elettorale.

In questo senso, con altre "colonne" di questa frangia del socialismo in Calabria (dall'ex parlamentare ed ex assessore regionale alla Cultura Sandro Principe all'ex presidente dell'Anci/Piccoli Comuni e poi presidente del Pd catanzarese Michele Drosi, oggi vicepresidente del Forum, all'ex assessore regionale all'Urbanistica e già presidente della Provincia di Catanzaro Leopoldo Chieffallo fino all'attuale segretario del Forum, il catanzarese Fabio Guerriero, presidente nazionale di Socialisti e democratici), dopo la recente dichiarazione che annunciava un'«autonoma» posizione terzista alle prossime Regionali, si sta vagliando una terna di nomi per la definizione del possibile candidato Presidente, il cui nome dovrebbe essere formalizzato al massimo per settembre insieme alla piattaforma programmatica individuata.

Non vecchi "leoni socialisti" alla Zavettieri, per capirci, ma personalità di area: c'è chi sussurra il nome di un noto esperto di diritto pubblico cosentino. Certo però i socialisti del Forum non rigettano la possibilità di trovare accordi con altri soggetti politici tradizionali, ma l'eventuale consolidamento della posizione autonoma, si riflette, «costringerebbe a un'ulteriore riflessione i due schieramenti». Resta un punto interrogativo: in caso compaia in via autonoma sulla scheda elettorale il simbolo del Forum riformista Calabria, sarà «un inutile doppione» rispetto al Psi, come obiettato dall'ex segretario cosentino psi Franz Caruso?

10 IDEE PER LA CALABRIA

Una certa attuale chiusura "introspettiva" di un movimento che, pure, esercita un certo fascino nei confronti d'imprenditori, docenti universitari e intelligentsija varia, ricorda il declino di Fare! Per fermare il declino, proprio come inizialmente erano affini i fermenti.

L'obiettivo dell'8% appare lontanissimo, considerata la "massa critica" fin qui del tutto insufficiente del raccordo col versante associazionistico. Anche alcune sacche più strettamente partitiche in vena di cambiare look/contenitori (frange di Sinistra radicale, per esempio) hanno allentato un po' la presa. Possibile la riproposizione di Mimmo Gattuso, docente dell'Università "Mediterranea" ed esperto d'ingegneria dei trasporti già candidato Governatore per L'altra Europa per Tsipras.

Fermo restando che, secondo lo stesso movimento – che evidenzia di non andare in vacanza perché «non si può permettere il lusso della serena e goliardica tregua quando un'intera regione langue» –, i calabresi si troverebbero di fronte a un bivio: «Ossequiare ancòra personaggi della politica nostrana che hanno affossato aneliti e sogni di riscatto sociale, svendendo il Meridione al miglior offerente», ovvero «credere in una forza che non millanta crediti che non possiede, ma che conquista giornalmente la fiducia delle persone attraverso la credibilità e l'esempio» mirando a «scardinare un anacronistico sistema di favori».